martedì 26 agosto 2008

Un nuovo metamotore per l'ambiente

L'emergenza ambiente rappresenta oramai una costante minaccia per la vita di tutti i giorni e numerose sono le iniziative a livello mondiale che mirano a invertire la pericolosa tendenza all'autodistruzine innescata dall'uomo. Una di queste soluzioni ambientaliste è Forestle, «un metamotore che raggranella denaro attraverso link sponsorizzati e pubblicità contestuali che compaiono nelle pagine dei risultati» e grazie al quale è possibile «salvare 100 metri quadri di foresta pluviale per ogni netizen che lo utilizzi con costanza per un anno, assicura di salvarne una porzione corrispondente all'area metropolitana di New York se gli utenti fossero 5 milioni».
Punti di forza della nuova interfaccia web sono la garanzia di trasperanza nell'utilizzo dei fondi ricavati tramite la pubblicità e la possibilità di utilizzare plugin per migliorare le ricerche. Inoltre, il gruppo ha voluto evitare fin dall'inizio le accuse di click fraud che hanno subito altri metamotori simili, invitando l'utente a cliccare sui link solo se effettivamente interessati.

Fonte: Punto Informatico

"La storia dei sogni danesi", di Peter Hoeg

Inizio col dire che è stato uno dei libri più faticosi che ho letto. È da un annetto che l'ho in ballo e le prime pagine (le prime 100-150 per l'esattezza) sono state un po' ostiche. Dunque, abbiamo di fronte - imho - un'opera che fa storia a sé: incentrata sul tempo, sul ricordo, sulla memoria, la scrittura che Peter Hoeg sceglie per questo suo romanzo d'esordio è una scrittura che paradossalmente va oltre il tempo e la Storia... Andando avanti con il racconto dimentichiamo costantemente il dove e il quando ci troviamo, coordinate fondamentali per la narrazione, tanto che l'autore stesso si sforza spesso di rimarcarle... I personaggi, ultraterreni e solitari, sono carne e desiderio, epigoni di una società immutabile ma che, in verità, ha iniziato inesorabilmente a muoversi verso il futuro. Hoeg inscena in questo suo personale teatro l'intera storia della società danese, le sue speranze e contraddizioni, dando ad essa una voce, dei sentimenti, un corpo... A metà tra il capolavoro e l'opera stravagante, questo di Hoeg è uno di quei libri che merita/necessita di una o più riletture per poter essere apprezzato appieno...

sabato 23 agosto 2008

Stato e libertà

da R. DAHRENDORF, Erasmiani, Laterza.

L'autore tratta in questo capitolo (La giustizia della vita con le contraddizioni) della giustizia, la seconda delle cinque virtù cardinali che più si avvicinano al concetto di libertà come lo intende il Nostro. Nel passaggio in questione, trattando del problema giustizia-società, cita tre filosofi di grande importanza, Kant, Hegel e Rousseau.
Ecco, nel particolare, le loro posizioni.

Kant
Scopo ultimo dell'uomo è la costituzione di una società civile in cui valga universalmente il diritto, il che vuol dire massima libertà e totale antagonismo (lotta e contraddizione) degli individui e allo stesso tempo la determinazione dei limiti della libertà del singolo tramite «pene».
Rousseau
Sulla scorta di Hegel, l'autore ricorda come il filosofo francese abbia fatto un passo in avanti rispetto a Kant, stabilendo come principio dello Stato una volontà generale (che per Hegel è ancora l'insieme delle volontà singole, quindi una soluzione insufficiente).
Hegel
Se si confondono stato e società civile e lo scopo del primo viene individuato nella protezione della proprietà e della libertà personali, ne viene che gli uomini non si uniscono per l'interesse dell'individuo in sé e l'appartenere o meno allo stato dipende dal singolo «piacimento» [critica a Kant]. Hegel vuole, invece, una «volontà oggettiva che è il razionale in sè nel suo concetto» a prescindere che venga voluto dagli individui o meno.

La storia ci ha insegnato che la linea di pensiero tracciata da Rousseau/Hegel (o, almeno, soprattutto dal secondo) è risultata assolutamente perdente. Mentre oggi la nostra società mi sembra aver come base solida l'idea kantiana. Ora, mi chiedo, esiste una terza via che prescinda da questa lotta e contraddizione? Vale a dire: la libertà assoluta ed egocentrica del singolo che è riconosciuta leggittima fino a quanto non va a ledere la libertà dell'altro ha oggi un'alternativa valida? O è l'unica strada percorribile?

venerdì 22 agosto 2008

Berlusconi: «Mettiamo in pratica le idee di Falcone»

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna a far parlare di sé a causa di alcune sue dichiariazioni, citando questa volta Giovanni Falcone. Oggetto del contendere è la sempre scottante riforma del sistema giudiziario, con Berlusconi che in un'intervista a Tempi dichiara di volersi rifare alle idee del magistrato italiano. Subito si alzano voci di protesta, prima fra tutti quella di Di Pietro: «Berlusconi lasci stare Falcone, e' come il diavolo che parla dell'acqua santa». Non proprio entusiasta dell'uscita del premier anche la sorella del magistrato, Maria Falcone, che fa presente come «fa piacere che si pensi a Giovanni anche come studioso attento e sensibile ai problemi giuridici e giudiziari» ma è bene che «non gli si facciano dire cose mai dette». Nei giorni scorsi avevano suscitato clamore anche le dichiarazioni di Giuseppe Cascini, segretario dell'Anm, sul rischio di un «ritorno del fascismo».

Fonti: Ansa, Corriere della sera, l'Unità, Tempi

NB: Molto bella la parte finale dell'intervista riportata dal Corriere della sera. L'intervistatore conclude chiedendo se da parte del premier Berlusconi ci sia poca «misura» nell'affrontare l'argomento e la Falcone risponde con un'intelligenza (e saggezza) che credo manchi anche troppo ai nostri politici: «Guardi che anch'io cerco di essere moderata perché con gli eccessivi personalismi si finisce per nuocere alla causa della giustizia».

giovedì 21 agosto 2008

La rivincita dei secchioni

Chi non ha mai cercato di copiare dal proprio vicino di banco del liceo i temibili compiti in classe di matematica o latino? O non ha mai inveito contro i sempre onnipresenti "secchioni" che si rifiutano di passare le loro risposte? Furbi i primi ed egoisti i secondi? Ebbene, secondo un recente studio la questione sarebbe un po' diversa.
Infatti, «pavidi, disonesti, ipocriti e tutt'altro che generosi, i "copioni" sarebbero ragazzi privi di personalità. Ben altro discorso varrebbe per gli studenti abituati a fare da sé, che non solo sarebbero tendenzialmente allegri e ottimisti ma anche dotati di una forte personalità».
Parole delle ricercatrici di psicologia Sara Staats, Julie Hupp ed Heidi Wallace della Ohio State-Newark University: il loro lavoro è basato sullo studio delle risposte a interviste riguardanti «il grado di onestà e coraggio» di due gruppi di studenti del campus americano, uno di 383 e l'altro di 73 elementi. Sorpresa delle sorprese, i più altrusiti e positivi sarebbero proprio quei ragazzi che non hanno mai tentato di copiare dai propri compagni.


Fonte: laRepubblica.it

martedì 19 agosto 2008

Quando anche i boia vengono osannati

Criticata aspramente la Croazia per la scelta di celebrare funerali solenne al boia Dinko Šakić, il responsabile del campo di detenzione degli ustaša a Jasenovac durante la seconda guerra mondiale. È parso soprattutto fuori luogo il discorso del sacerdote Vjekoslav Lasić, convinto che condannare Šakić significhi condannare «la Croazia e il suo popolo» e che «ogni croato onesto dovrebbe onorare» il suo nome.
Molto duro sull'accaduto Efraim Zuroff, direttore del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme, che ha affermato: «L’idea che l’ex capo di Jasenovac, indubbiamente uno dei peggiori campi di concentramento attivi in Europa durante la Seconda guerra mondiale, dove sistematicamente venivano uccisi molti innocenti (serbi, ebrei, croati antifascisti e rom) possa essere sepolto in divisa ustaša, nonché lodato da un prete come modello per tutti i croati, è un’offesa a tutte le vittime degli ustaša e alle persone di coscienza in tutto il mondo». Dello stesso avviso l’associazione dei giovani antifascisti di Zagabria che in una lettera al cardinale Josip Bozanić, rimarca come la Chiesa cattolica «dovrebbe dimostrare che si è davvero liberata degli oneri del passato, e che non tollera più sacerdoti che celebrano i crimini commessi dagli ustaša, né la cosiddetta NDH (Nezavisna Država Hrvatska, Stato Indipendente della Croazia) di Ante Pavelić».
Dure critiche anche per il «benvenuto euforico tributato» a Zvonko Bušić, terrorista internazionale condannato all'ergastolo e poi graziato e considerato da alcuni in patria "un eroe" (soprannominato, per giunta, il "Mandela croato").

Fonte: Osservatorio sui Balcani


Piccolo focus sul termine "ustaša", che non conoscevo.

«Termine croato (ribelli) con cui si autodefinirono i militanti del movimento nazionalista croato promosso da Ante Paveli nel 1929. Già dichiarati fuorilegge a causa dei loro metodi terroristici e ostili al re Alessandro I di Iugoslavia e alla sua politica filoserba, ne organizzarono l'assassinio (1934). Grazie ai loro legami con i nazionalsocialisti tedeschi e i fascisti italiani, nonché alla loro ideologia d'estrema destra e antisemita, una volta invasa e occupata la Iugoslavia nella seconda guerra mondiale (aprile 1941), i nazifascisti concessero agli ustasa la possibilità di guidare uno stato croato solo formalmente indipendente, in realtà esempio di collaborazionismo. Essi diedero vita a un regime di terrore, le cui vittime principali furono ebrei e serbi, e combatterono al fianco dei tedeschi. Dopo la violenta guerra civile contro i partigiani comunisti capeggiati da Tito (quando i contrasti ideologici si fusero con quelli etnici antiserbi) furono processati e giustiziati in gran numero nella nuova Iugoslavia a regime comunista».

Fonte: http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/u/u023.htm

Last.fm, musica a portata di click

Parlavo giusto ieri di musica ed ecco che scopro su google un sito interessante, Last.fm, molto conosciuto e apprezzato. Stiamo parlando di una sorta di "radio on-line", nata nel 2005 dalle costole del sito Audioscrobbler, incentrato sulla funzione di scrobbling (tramite un apposito plugin/software mentre si ascolta un brano sul proprio computer i dati della canzone vengono inviati sul sito e aggiunti al profilo utente). Grazie a queste caratteristiche è possibile stilare classifiche dei brani più ascoltati o degli artisti più in voga. Interessante anche la possibilità di ricevere "consigli" su categorie musicali, canzoni e quanto altro più vicine ai propri gusti. Tutto questo fa di Last.fm molto più di un semplice social network.

Il sito è gratuito, basta registrarsi e creare un profilo utente, mentre per chi volesse usufruire delle potenzialità e delle funzioni complete di Last.fm (come, ad esempio, l'uso di playlist) deve abbonarsi.

Qui altre informazioni : Wikipedia, Mucignat.com.

Appena riuscirò a capire bene come funziona il sito butterò giù una guida un po' più dettagliata ;)